Alla scoperta dei dolci più piccoli al mondo: i Nocciolini di Chivasso.

 

Si tratta di piccole delizie, tonde e fragranti.


I Nocciolini (detti anche Noasèt) sono creati a partire da ingredienti semplici: zucchero, albume, nocciole piemontesi.

“Tutto qui” direte voi! Ma non fatevi ingannare: Uno tira l’altro!

Per semplificare, potrei descriverli come delle “mini meringhe” alla nocciola.

I Nocciolini sono ottimi in purezza. Tuttavia, potreste trovarli a passeggio con il Sig. Zabaione, oppure a prendere un aperitivo con l’Amico Erbaluce di Caluso 😊

Se volete guastarli dovete andare a Chivasso e comprarli dai vari produttori, da quelli storici a quelli più moderni.

Ma se vi ho incuriosito e non vedete l’ora di provarli, ecco a voi la ricetta:

Ingredienti:

120 gr di nocciole piemontesi (quella tonda, gentile, trilobata – per intenderci)

Albumi di 2 uova

200 gr di zucchero

Procedimento: 

Tostare le nocciole in forno a 180°.

Tritare le nocciole tostate insieme allo zucchero.

Montare gli albumi a neve (a breve un little post con le dritte sull’argomento) e unirli al trito di nocciole e zucchero.


Nonostante gli ingredienti siano pochi e semplici, la loro preparazione richiede molta pazienza e molta concentrazione, perché dovrete creare dei piccoli bottoncini, della grandezza di una moneta da 2 cent per intenderci.

Imburrare e infarinare la placca (in alternativa usate la carta forno). Mettere il composto in una sac a poche e create i vostri piccoli nocciolini.

Cottura 2 minuti a 180° (forno preriscaldato). Poi lasciare riposare a forno spento per altri 4/5 minuti.

Per evitare che si brucino non vi allontanate troppo!


Un po’ di storia e curiosità:

Si tratta di un prodotto agroalimentare tradizionale (PAT) Piemontese.

La loro invenzione risale all’incirca al 1850, ad opera del Pasticcere Giovanni Podio. Hanno attraversato epoche, monarchie, regimi e sono ancora qui. Il signor Ernesto Nazzaro, li fece conoscere al grande pubblico, portandoli all’Esposizione Universale di Parigi e nel 1911 a quella di Torino.

Venivano chiamati anche Nuasèt, dal francese Noisette (nocciola). Il termine attuale di Nocciolini deriva dal divieto di utilizzare termini stranieri nel periodo fascista.

Ancora oggi sono un fiore all’occhiello della pasticceria piemontese.

Non vi resta che provarli 😊


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